ADOZIONE 3.0: BAMBARCO C’E’

ADOZIONE 3.0: BAMBARCO C’E’

Nasce Adozione 3.0: 49 enti e una cabina di regia per rilanciare l'adozione internazionale

Roma, 30 ottobre 2019 – 49 Enti Autorizzati all’adozione internazionale in Italia, sui 51 totali, si sono radunati in un’assemblea autoconvocata a Roma, per chiedere a gran voce il rilancio del settore, colpito da una crisi drammatica negli ultimi otto anni, provocata anche dalla continua distrazione dei Governi che si sono susseguiti alla guida del Paese.
Dopo un primo decennio, dal 2000 al 2010, all’insegna di una forte crescita, con il raggiungimento del tetto di 4.300 adozioni annuali, i nove anni successivi hanno infatti fatto segnare un vertiginoso calo fino a toccare le attuali mille adozioni scarse all’anno.
Così, la consapevolezza che le adozioni internazionali sono un bene per la collettività, i bambini, le famiglie e la società e che hanno bisogno di un chiaro e deciso rilancio, sia operativo che culturale, perché non vada perduta la positività che portano con sé, ha spinto gli Enti Autorizzati a incontrarsi in forma autonoma, in mancanza di altra possibilità.
In virtù di questa stessa consapevolezza gli Enti hanno inoltre istituito una “cabina di regia”, denominata “Adozione 3.0”, perché il terzo decennio dell’adozione internazionale possa essere quello del rilancio.
“Certamente – fanno sapere gli Enti Autorizzati in una nota congiunta – le adozioni internazionali hanno subito cambiamenti, ne siamo profondamente consapevoli. Ma il sistema italiano, ancora secondo nel mondo, non va trascurato con il pericolo che lentamente si paralizzi e si spenga. Le coppie italiane sono una grande risorsa per i bambini che aspettano una famiglia, ma urge sostenerle e concretamente ridare loro la speranza che il percorso verso la genitorialità adottiva è possibile”.
“Dopo due anni, finalmente – notano ancora gli Enti – la CAI – Commissione Adozioni Internazionali ha un nuovo Presidente con cui gli Enti Autorizzati chiederanno subito di interloquire con volontà di collaborazione e con proposte per il rilancio delle adozioni internazionali. Il sistema italiano a tutt’oggi ha quattro attori principali: la stessa CAI, gli Enti Autorizzati, i Tribunali per i Minorenni e i Servizi Sociali. Il sistema che deve accompagnare bambini e coppie, protagonisti della meravigliosa avventura dell’adozione internazionale, ha bisogno di unità di intenti, di azioni e di collaborazione fra gli attori. E tutti gli Enti, uniti, ci sono”.